Vito Gamberale

    Biografia

    Nato a Castelguidone (CH) il 3 agosto del 1944. Sposato, con Laura Fasolato. Due figli: Chiara, scrittrice; Matteo, ingegnere meccanico, manager.

    Residente, fino a dopo la laurea, in Agnone (IS), dove, nel 1962, ha conseguito, a pieni voti, la Maturità Scientifica. Gli viene assegnata una borsa di studio che gli consente di frequentare l’Università.

    Vito Gamberale si laurea nel 1968 presso la Facoltà di Ingegneria Meccanica dell’Università di Roma La Sapienza, dove in seguito lavora anche come assistente alla cattedra di Impianti Meccanici. Nel 2007, l’ingegnere è anche insignito dall’Università di Roma Tor Vergata della laurea honoris causa in Ingegneria delle telecomunicazioni.

    Nell’arco della sua carriera lavorativa ha ricoperto i seguenti ruoli: Amministratore Delegato SIP, Direttore Generale Telecom Italia, Amministratore Delegato TIM (Telecom Italia Mobile); Amministratore Delegato Autostrade per l’Italia; Amministratore Delegato e Fondatore di F2i – Fondi Italiani per le Infrastrutture SGR; Presidente di Iterchimica; Vice Presidente di IVS Group.

    La sua attività manageriale/imprenditoriale si è distinta in quattro principali fasi:

    • 1. Negli anni ‘80 ha privatizzato le Società del Gruppo ENI diverse dal Core Business della Holding.
    • 2. Negli anni ‘90 ha lanciato la telefonia mobile in Italia, facendo di TIM il leader mondiale del settore e il benchmark assoluto.
    • 3. Agli inizi degli anni 2000 ha trasformato Autostrade per l’Italia, dopo la privatizzazione, in una vera multinazionale.
    • 4. Successivamente ha progettato e realizzato il primo Fondo italiano (privato, ma istituzionale) nelle infrastrutture, raccogliendo, in 7 anni, oltre 3 miliardi di euro, e portandolo ad essere il più importante fondo infrastrutturale europeo.

    In dettaglio: Nello stesso anno della prima laurea (1968), lavora per una partecipata del Gruppo ENI (l’Anic – Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili).

    L’esperienza si conclude l’anno successivo, perché chiamato dall’IMI (Istituto Mobiliare Italiano, nato poco dopo la crisi del ‘29 per il rilancio dell’economia nazionale attraverso il finanziamento, nel medio e lungo periodo, delle imprese industriali in sviluppo), in qualità di analista industriale.

    All’IMI, Gamberale è impegnato nella valutazione di imprese industriali, prevalentemente del settore tessile, siderurgico e meccanico. Inizia in questa fase a conoscere profondamente il tessuto industriale e produttivo del Paese.

    Nel 1977 mette a frutto tale capillare conoscenza passando alla Gepi (Società per le Gestioni e Partecipazioni Statali), partecipata dall’IMI al 50 per cento, dove è, per sette anni, Responsabile per le acquisizioni e le privatizzazioni.

    Dal 1984 al 1991, Vito Gamberale torna in ENI e ricopre i ruoli di Presidente ed Amministratore Delegato di alcune società del Gruppo nelle quali affronta e realizza la privatizzazione sia del settore tessile dell’ENI sia degli altri comparti “no core”.

    Negli anni Novanta, contribuisce al vertiginoso sviluppo della telefonia mobile in Italia. Nel periodo compreso tra il 1991 e il 1998 è infatti dapprima Amministratore Delegato della Sip (Società per l’esercizio telefonico), poi Direttore Generale della Telecom Italia e quindi Amministratore Delegato della Tim (Telecom Italia Mobile), società che nel 1995 ha contribuito a costituire. Questi i numeri di quel periodo: crescita dei clienti mobili da 300.000 a 16 milioni; crescita del fatturato da 2.850 a 12.000 miliardi di lire; crescita dell’utile netto da 350 a 2.534 miliardi, crescita della capitalizzazione di Borsa da 10.784 a 86.930 miliardi. La scelta più coraggiosa e lungimirante, alla base della crescita travolgente del mercato, è quella fatta da Gamberale alla fine del 1991: passare dalle 120 Agenzie della SIP che distribuivano, in monopolio, i prodotti sul territorio, ad una rete di oltre 2500 negozi privati, collegati al sistema informatico della SIP, per attivare on line i nuovi contratti. Il lancio della carta prepagata fece il resto.

    In quei pochi anni, TIM divenne la più grande e la più avanzata azienda di Telefonia Mobile al Mondo.

    Alla fine degli anni Novanta entra a far parte di 21 Investimenti, fondo di private equity della famiglia Benetton, partecipato da Banca Intesa, DeutscheBank e Assicurazioni Generali, in cui ricopre, per circa un anno, l’incarico di Vice Presidente. Studia e gestisce, con Edizioni Holding (la finanziaria della famiglia Benetton), la privatizzazione del gruppo Autostrade.

    All’inizio del 2000 è alla guida di Autostrade, col ruolo di Amministratore Delegato. Trasforma in multinazionale la Società e, sotto la sua gestione, in 5 anni, l’EBITDA del Gruppo passa da 1 a 2 miliardi di euro.

    In quegli anni, il Gruppo Autostrade si sviluppa all’estero, divenendo il più importante Gruppo Infrastrutturale al Mondo.

    Quando gli azionisti annunciano il progetto di fusione con la Società Spagnola Abertis lascia la sua responsabilità, non condividendo il progetto e le finalità dell’operazione.

    Nel 2006, il commissario della FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio), Guido Rossi, lo chiama al suo fianco quale vice commissario per il settore “Strategie, Attività e Gestione Generale”, incarico che Gamberale ricopre per un breve periodo.

    In seguito ( 2006/’07) progetta e realizza F2i, un Fondo di investimenti nel settore delle infrastrutture. F2i si occupa di investimenti di lungo periodo (massimo 15 anni) nel settore delle infrastrutture in Italia. Il Fondo viene costituito nel gennaio 2007; a lui viene attribuita la responsabilità di Amministratore Delegato della SGR. Nel Fondo investono primarie Istituzioni finanziarie nazionali ed estere: la Cassa Depositi e Prestiti, primarie Banche, 21 Fondazioni bancarie, 13 Casse previdenziali, Banche Francesi ed Americane. Gamberale raccoglie 1.852 milioni di euro (nel periodo 2007/inizio 2009, ossia nel pieno della bufera finanziaria mondiale) destinati a investimenti in svariati ambiti infrastrutturali tra cui: aeroporti, servizi idrici integrati, energie rinnovabili, distribuzione del gas e reti in fibra ottica. Con il lancio del 2° fondo, F2i è oggi il più importante Fondo Infrastrutturale prettamente europeo, uno tra i più importanti al mondo, dedicato ad investimenti nelle infrastrutture in un unico Paese.

    Si è dimesso da F2i nell’ottobre 2014, dopo oltre 7 anni di gestione, caratterizzata da risultati importanti in termini di acquisizioni e ritorni per gli investitori.

    Nello stesso anno della nascita di F2i, il 16 maggio 2007, Vito Gamberale è insignito, dall’Università “ Tor Vergata “di Roma, della laurea honoris causa in Ingegneria delle telecomunicazioni. La sua lectio magistralis, dal titolo “Le Telecomunicazioni in Italia: da un passato autorevole ad un presente incerto. Quale futuro?” analizza lo scenario delle telecomunicazioni in Italia dagli anni Novanta in poi, recuperando il fondamentale ruolo strategico svolto dal Gruppo Telecom Italia nel mondo delle TLC.

    Nel 2010 contribuisce, insieme a Roland Berger, all’introduzione in Italia del primo esempio di SPAC (Special Purpose Acquisition Company), un particolare veicolo societario, già collaudato all’estero, ma sino ad allora sconosciuto in Italia. In estrema sintesi, la SPAC prevede una raccolta iniziale, la quotazione in Borsa e l’individuazione di una società non quotata da traghettare in Borsa attraverso fusione societaria. Nasce così, sul modello della tedesca Germany1 (nella quale era stato rilevante il contributo dello stesso Berger), Italy1 Investment, di cui Vito Gamberale diventa Presidente e che ha permesso la quotazione in Borsa del Gruppo IVS, leader nazionale nel settore della Distribuzione Automatica. Attualmente, Vito Gamberale è Vicepresidente di IVS Group Holding SpA.

    È stato promotore e Presidente dell’associazione Amici della Speranza, onlus in supporto al reparto di ematologia dell’Ospedale San Giovanni di Roma, confluita poi in RomAil, di cui è stato Consigliere fino alle dimissioni nel febbraio 2021.

    E’ stato nel CdA dell’IMI (Istituto Mobiliare Italiano) e Vice Presidente di Spei Leasing.

    È stato Country Advisory per l’Italia di At Kerney, componente dello EuropeanAdvisory Board di HSBS, Advisor di Banca Leonardo.

    Nel luglio 2015 diviene Presidente di Quercus Assets Selection, gestore dei fondi Quercus focalizzati nel comparto delle rinnovabili. Si è dimesso nel corso del 2018.

    Da giugno 2015 è azionista e Presidente di Iterchimica, azienda leader nella produzione e commercializzazione di additivi chimici per le pavimentazioni stradali.

    Nel febbraio 2020 fonda e diviene Presidente di ITEЯ Capital Partners.